A distanza di oltre una settimana posso raccontare la mia esperienza al trail lungo di Sestriere, un trail di 43 km con 3000 D+ che ho affrontato con tanta ignorantezza (termine che ho imparato a fare mio con gli ASD Spartans).
Come già il mese di luglio aveva preannunciato il tempo previsto per la manifestazione era bello e questo ha fatto sì che mi permettesse di godere a pieno dello scenario montuoso delle Alpi a cui tanto voglio bene. La partenza da Pramollo è fissata per 06:30 visto che in macchina sono distante poco più di 45 minuti non ho nemmeno la levataccia. Lo zainetto e tutto il necessario è pronto dalla sera prima, le varie borraccie con i sali minerali Hydrafast di Pharmaelle, le barrette Enervit.
Durante il tragitto passo Fenestrelle, Pragelato e so che di lì a poco sarò su a Sestriere. Arrivato in zona centro trovo lo stesso parcheggio dello scorso anno e mi infilo e come per scaramanzia decido di entrare a fare colazione nello stesso bar, invece di prendere un caffè o altro la mia ignorantezza mi porta a chiedere un cappuccino che accompagno con un croissant. Dopo la colazione mi dirigo verso il piazzale Fraiteve per il ritiro pettorale e pacco gara )che con mia grande delusione consta in una lattina di Mole..Cola e 4 paste di Meliga di Eataly oltre alla maglietta commemorativa).
Ritirato il pettorale vado verso la macchina per cambiarmi e realizzo che il cappuccino sta facendo effetto nelle zone basse del mio apparato gastro-intestinale per cui mi sbrigo a cambiarmi e cerco un posto appartato dove alleggerire il mio corpicino. Ormai sono quasi le 08:30 e mi porto verso la linea di partenza dove avviene la punzonatura, nel frattempo incontro Elena Cecchi e Fulvia di Base Running che correranno la 19 km che ho corso lo scorso anno.
Ormai ci siamo alle 08:30 danno il via ed insieme ad una ottantina di altri trailers parto alla volta del colle Fraiteve primo obiettivo da raggiungere, il percorso è molto simile a quello dello scorso anno fatto per la 19 km e lo ricordo abbastanza bene infatti mi impongo di stare tranquillo perchè l’ultimo tratto che porta in cima è molto tosto. Il panorama è stupendo a 360°, nonostante i pochi allenamenti dell’ultimo mese devo dire che mi sento abbastanza bene.
Arrivato in cima al Fraiteve ovvero il 12 km mi rifocillo per bene per poi ripartire verso l’incognita del resto del percorso che ho visto solo su Google Earth, il primo tratto scorre su strada battuta per cui sono abbastanza contento fino a quando arrivo al tratto in discesa ripida che è su una pietraia per cui mi prende la strizza di potermi prendere una strota come succede ultimamente ogni volta che scendo oppure la paura di forzare ed affaticare il ginocchio che mi ha tenuto fermo 15 giorni per un versamento, mentre penso a tutto questo cerco il più possibile di saltellare piuttosto che appoggiare tutto il peso e dopo alcuni km realizzo di essere uscito indenne da quella discesa e che ora mi si prospetta una bella corsa nel bosco come quelle che faccio la domenica da Pramollo alla Vaccera.
Passo il 20esimo km e devo dire che tenendomi nel ritmo consapevole della distanza da percorrere, il fisico non mi manda segnali di allerta. All’incirca al 25esimo km sul ciglio della strada una ragazza dell’organizzazione mi avverte che poco più avanti inizia la salita, subito non realizzo non ricordando bene l’altimetria ma quando arrivo ai piedi della salita capisco subito tutto, si tratta del “km verticale” ovvero si sale di 1 km nell’arco di 5 km di percorso. Ricordo solo di aver visto il sentiero arrampicarsi verso il paradiso e mettendomi l’anima in pace son partito.
Dopo circa 500-600 mt di salita ho tirato su 2 rami robusti e li ho utilizzati come bacchette in quanto vedevo quella salita come proibitiva soprattutto dopo i km che avevo già nelle gambe, dopo circa 3 km di salita accuso una stanchezza che mi fa dubitare di riuscire a finire questa gara, nella mia testa avevo pensieri che facevano la guerra, c’era chi diceva “dai sei uno Spartano non puoi mollare, pensa ai tuoi compagni di squadra che fanno il Triathlon e gli Ironman ed arrivano alla fine loro fanno ben 3 discipline e tu a metà percorso di un trail vuoi mollare” e l’altro che diceva “molla dai non ti sei allenato bene, ci riprovi un’altra volta, lascia perdere arrivi al ristoro e ti ritiri così smetti di affaticare il tuo corpo”, “pensa a tutti i tuoi compagni di Base Running anche loro gara dopo gara stanno migliorando e tu sei sempre lì fermo, devi finire non mollare”.
Quasi al 30esimo km vedo il furgone del ristoro e già da un pò sento i crampi che martellano il vasto mediale ed il sartorio della gamba sinistra, il ristoro è anche il cancello orario che passoper cui sono ancora in gara, mi rifocillo con sali, coca cola, albicocca e banana. L’omino del ristoro quando gli dico dei crampi mi da una bustina di magnesio da buttare sotto la lingua cosa che faccio subito prima di partire e voilà pochi minuti sono come nuovo.
Riparto sapendo che tra circa una decina di km finirò quest’impresa, riprendo a correre visto che ci sono dei tratti in discesa, stando a quello che mi han detto non c’è più molta salita eppure io ricordo ancora un tratto. Giro intorno al Col Basset fino ad arrivargli in punta e quindi scollinare (il famoso tratto che saliva di nuovo e che ricordavo), all’incrocio con la strada dell’Assietta c’è l’ultimo ristoro dove mi rifocillo e bevo di nuovo ma soprattutto prendo altro magnesio perchè i crampi mi hanno tormentato di nuovo nell’ultima salita.
Dopo il ristoro ormai realizzo di essere a pochi km dall’essere finisher e sono come preso da un senso di soddisfazione verso me stesso e verso le mie capacità che mi hanno fatto tenere duro ed arrivare fino a quel punto. Il tratto finale del sentiero Bordin lo ricordo benissimo per cui dove me la sento corro e con mio stupore corro anche abbastanza bene, finito il sentiero Bordin rimane l’ultimo tratto su strada asfaltata sento ormai la musica e sento che stanno premiando ma non sono abbattuto perchè sono arrivato dopo 8h, perchè il mio obiettivo era quello di finire questo trail e per me la missione è stata completata.
Sono un FINISHER di un trail di 43 km con 3000 D+.
Dedico questa gara a mio figlio Mattia che è il mio angelo custode su nel cielo da più di un anno, a mia moglie che sopporta tutti i miei allenamenti, a CiaoLapo ONLUS che supporto con le donazioni affinchè aiutino i centri ginecologici e le coppie che colpite da lutto perinatale, agli amici della squadra Base Running e Spartans, a tutti gli amici che ho conosiuto di persona e non sui vari social network.