Eh sì, il titolo del post dice proprio a cosa ho partecipato il weekend del 7 aprile 2013, sono stato parte di una delle staffette corse da #ForKidsForLife per #centomilapassi e fondazione ACRACCS.
Questo weekend è stato un tumulto di emozioni, è stato il dare un volto a profili Twitter e profili Facebook, è stato per me avere una nuova famiglia la famiglia dei “runner“. Il tutto è cominciato già il sabato quando nel pomeriggio mi sono recato al Marathon Village per il ritiro del pettorale, all’arrivo e al sentire tutto quel vociare mi si attorcigliava lo stomaco. Addentratomi nel Village faccio un giro tra i vari stand che regalano copie omaggio di riviste e distribuiscono volantini relativi ai loro prodotti o agli eventi che promuovono in altre città. Tra i primi stand riconosco lo stand di ACRA CCS la fondazione alla quale vengono devolute le donazioni della causa #centomilapassi, ci sono i responsabili ma non riconosco tra loro Alessandro Accalai anche perchè deve ancora arrivare. Vado avanti tra gli altri stand ed ecco anche SSF Onlus che seguo su Twitter, di fronte a loro c’è lo stand della Mizuno che è il più grande all’interno del Village. Scorrendo ancora trovo lo stand di Garmin con i suoi prodotti che prima o poi acquisterò in vista di tempi migliori al km.
La serata è trascorsa chiacchierando di questa avventura e aspettando gli altri che avrebbero fatto parte delle staffette il giorno dopo per conoscersi e finalmente vedersi di persona. Alle 21.45 ho poi preso il treno che mi ha riportato a Torino felice e contento di aver conosciuto una bel pò di belle persone.
Ore 6.00 di domenica 7 aprile la sveglia suona e i miei occhi si spalancano, “è ora” la #MCM2013 aspetta me, mi alzo e con me si alza anche mia moglie per prepararmi colazione mentre io porto giù i cani. Mi sono vestito già pronto per correre con pantaloncino corto e la mia stupenda maglietta #centomilapassi #ForKidsForLife, ma siccome sono le 6 del mattino metto su anche la tuta. Il treno parte da Porta Susa alle 7.53 e sono molto emozionato e tra una chiacchiera e l’altra arrivano le 7.00 così parto visto che devo ancora prendere il biglietto.
Eccomi arrivato a Porta Susa, non c’è molta gente e mi accorgo anche che sono l’unico che parte per andare alla #MCM2013 e questo mi fa sentire ancora più speciale, passo l’attesa a twittare e a dare il buongiorno agli altri runners facendo una cronaca del mio viaggio verso Milano.
Ore 8.40 sono a Milano Centrale, via a passo spedito verso la metro visto che devo prendere prima la verde e poi la rossa, mi appreso a scendere giù verso la banchina della metro e con mio grande piacere vedo che ci sono altri runners che si direzionano verso la metro, qui mi sento già parte di una famiglia particolare. Presa la linea verde per qualche fermata arrivo a Cadorna per prendere la linea rossa ed ecco quello che mi si para davanti, lo vedete nella fotografia di questo post, una marea di runners scalpitanti che vanno verso le postazioni di cambio o verso la partenza.
Ore 9.15 sono a Rho Fiera, lo stomaco è già in subbuglio, non mi sentivo così da anni, la scarica adrenalinica è forte e mi viene la pelle d’oca ed ho gli occhi lucidi, mi dico che sono parte di tutto questo evento ed il petto mi riempie di orgoglio. Mentre mi reco allo start incrocio diverse maglie, ognuno di coloro che le indossa corre per un motivo così come io sfoggio la mia #centomilapassi t-shirt.
Ore 10.00 si parte, siamo in tanti, da quello che dice lo speaker più di 2000, parto abbastanza tranquillo anche perchè è da qualche settimana che non corro, mi accorgo che Milano è davvero bella senza traffico. Mi sfilano in diversi, ecco arrivare i cartelli del primo e poi del secondo chilometro, mi ricordo solo ora che ne devo correre 13 di chilometri e mi autoconvinco che ce la posso e devo fare. Mi viene in mente ciò che mi ha detto Alessandro Accalai la sera prima, è solo una questione di testa e poi le gambe tengono per cui cerco di concentrarmi solo sulla corsa. Il mio ritmo è alto, sono sopra i 6 minuti al chilometro ma lo ritengo comprensibile, in alcuni momenti vorrei camminare ma il mio pensiero va a Casamance e penso a chi deve fare chilometri ogni giorno per avere dell’acqua pulita da bere e questo mi da ancora resistenza per andare avanti, vedo i cartelli dell’ottavo e a seguire nono chilometro e dico che ormai ci sono ma dimentico che non è una 10 chilometri e devo lottare ancora.
Il momento più atteso è stato quando ad un punto di spugnaggio mi hanno detto coraggio dietro la curva c’è il cambio, è stato veramente uno spettacolo. Ed eccolo lì, dietro la curva c’era Antonio che mi aspettava per partire e continuare la nostra staffetta.
Questo è stato il mio weekend trascorso a Milano insieme a quelli che io da domenica scorsa chiamo “la mia seconda famiglia” i runners ed in particolare gli Ambasciatori di #ForKidsForLife.